Il mio fondamentalismo è migliore del tuo

 In RELIGIONE

Ascoltavo qualche sera fa, sui notiziari, l’allarme di alcuni politici e commentatori di destra (nel senso della destra parlamentare italiana, altrimenti offendiamo la Merkel e Cameron!) per la fine del regime libico e la possibilità che il CNT non fosse un buon interlocutore per la comunità internazionale come lo fosse il Colonnello (naturalmente contemporaneamente le cancellerie mondiali la pensavano in maniera diversa, ma sono dettagli questi ….). Alcuni commentavano la notizia che il nuovo gruppo dirigente libico volesse inserire, nella loro prossima nuova costituzione, i riferimenti alla Shaaria, la legge islamica. Ammonivano, costoro, sul rischio che le leggi di uno stato potessero essere basate su leggi religiosi.

Io capisco il problema dei comici in Italia: se continuano così sono i politici a levar loro il mestiere! Ma perché in Italia le leggi dello stato (sovrano) sono per caso laiche o non sono piuttosto sempre benedette da S.R.E. (Sancta Romana Ecclesia)?

Forse il fondamentalismo cattolico è migliore di quello musulmano?

 

p.s. Off Topic: mi sono accorto, controllando il dashboard di questo blog, che questo post è il centesimo da quando l’ho cominciato nella primavera del 2010. Come ho scritto altre volte, ho iniziato un po’ per gioco, un po’ per sfogo.

Ho imparato a verificare approfonditamente le fonti, confrontarmi con gli altri, perfezionare lo stile e migliorare una padronanza linguistica troppo arrugginita dopo anni di inglese, tecnico e non.  Sono grato a tutti coloro che lo leggono, assiduamente o saltuariamente, e che lo commentano: da Caterina da Washington, DC, straordinaria blogger che anche lei come me vive la vita con lo spirito di un  viaggiatore, a Stefania da Catania, amica ed ex collega universitaria tra i più frequenti commentatori.

Sono convinto che ciascuno di noi possa trovare la propria via per contribuire al miglioramento della nostra società: vi racconto una storiella. Un mio cugino, che vive nei pressi di Milano, un giorno mi contattò via chat per congratularsi di non ricordo quale post ed esprimendomi tutta la sua indignazione per la situazione politica italiana (era il periodo dello scandalo Ruby). Mi chiese un parere di cosa potessimo fare noi tutti, nel nostro piccolo, per smuovere le acque, per far acquisire agli altri la consapevolezza che il destino non fosse ineluttabile e che ciascuno di noi fosse artefice del proprio e contribuisse a quello della comunità.

Gli risposi che non avevo la ricetta giusta per tutti ma che avevo scoperto che il contributo che potevo dare io, al dibattito della società, passava da queste pagine e da questi post.

Non è molto lo so, ma meglio di niente. Se un giorno sarà servito affinché qualcuno più in gamba di me possa fare di più, magari smuovere maggiormente le acque, candidarsi in Parlamento, cambiare la politica e la società, allora vorrà dire che anche questo piccolo ed insignificante spazio web, goccia nel mare immenso di Internet, avrà raggiunto il suo scopo di vita.

Grazie a tutti.

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