Siamo tutti con Riccardi

 In POLITICA

Puntuale come un orologio svizzero è partito il fuoco amico contro il Governo Monti. Mi scuso per l’autocitazione ma quando a novembre si insediò il nuovo esecutivo ero fermamente convinto che in primavera i nodi sarebbero venuti al pettine e che la veste di statista e di uomo politico responsabile poco si addiceva al Cavaliere e anche ai principali esponenti del centrodestra. Il fuorionda di Riccardi, come commento all’irresponsabilità di Berlusconi ed Alfano sui temi caldi quali RAI e Giustizia, ha portato quarantasei senatori della Repubblica a firmare una mozione di sfiducia individuale.

Stiamo parlando, come si può leggere sulla Stampa e sul Corriere, dell’ex ministro di Giustizia Nitto Palma.

Stiamo parlando di un esponente di primissimo piano del partito di Berlusconi, il Popolo della Libertà, che non ha avuto pudori nel sollevare il conflitto di competenza innanzi la Corte Costituzionale, sostenendo che Ruby Rubacuori fosse la nipotina di Hosni Mubarak e che Silvio Berlusconi avesse evitato un incidente internazionale, telefonando alla Questura di Milano che aveva arrestato la ragazza.

Stiamo parlando di un partito che ha votato caterve di leggi ad personam per evitare processi e probabili condanne (da ultima quella che avrebbe sicuramente ricevuto il Cavaliere a seguito del processo Mills) al proprio signore e padrone.

Stiamo parlando di un partito che con la sua incapacità di governare negli ultimi tre anni ci ha portato sull’orlo del baratro, sfasciando  l’architettura istituzionale e costituzionale, alimentando la litigiosità e facendoci vivere in una campagna elettorale permanente.

Stiamo parlando di un partito che ha brindato con la mortadella e lo champagne quando è caduto il secondo Governo Prodi e uno di quelli che portò l’insaccato, Gramazio, è uno che ha firmato la richiesta di sfiducia.

Di contro il professor Andrea Riccardi, studioso stimatissimo in tutto il mondo, ha semplicemente affermato quello che molti di noi, cittadini di questo sfortunato Stivale, vanno ripetendo da tempo e cioè che questa politica è schifosa. Non è la Politica ad esserlo, perché occuparsi della cosa pubblica, di società, di futuro, di figli, di famiglia, è l’attività più nobile che ci sia dai tempi di Atene.

Ma questa politica partitocratica, incancrenita da quel mostro di legge elettorale porcata, che ci ha regalato la polpetta avvelenata di Calderoli, è veramente uno schifo.

Fossi nei panni del ministro Riccardi rassegnerei immediatamente le dimissioni prima di qualunque dibattito parlamentare sulla sfiducia individuale, perché una classe politica siffatta, che non è riuscita a votare la sfiducia individuale a Bondi e a Romano (quest’ultimo non ha avuto nemmeno il pudore di dimettersi quando rinviato a giudizio per mafia), non merita che uno studioso del calibro del fondatore della Comunità di Sant’Egidio sia sottoposto ad un dibattito sulla sua persona, quando sappiamo bene che l’origine di ogni polemica e paura è sempre la stessa: la tutela del portafoglio del Cavaliere.

Abbiano il coraggio di presentare la mozione di sfiducia al Governo e se vincono si vada a votare.

Anche se temo che purtroppo allo schifo non ci sia più limite.

 

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