Gli ultimi samurai

Come gli ultimi giapponesi nella giungla filippina, così stanno dietro i loro scranni parlamentari deputati e senatori fedelissimi di Silvio Berlusconi.

Francamente la notizia dell’emendamento al decreto sviluppo, presentato aumma aumma dai senatori azzurri, con il chiarissimo intento di allungare un altro po’ i termini della definitiva condanna (morale) per la vicenda Mondadori, mi ha fatto sbellicare dalle risate. Perché ormai non c’è nemmeno più voglia di indignarsi di fronte a tali personaggi (che insultano anche il sostantivo senatore, che dovrebbe esprimere saggezza!), tanta è la rozzezza delle loro battaglie parlamentari per salvare il culo flaccido (copyright Nicole Minetti) del loro capo-padrone e soprattutto il suo portafogli (altrimenti come li paga tutti i suoi vizi privati?).

Io non sono certo un esperto di prassi parlamentare, di emendamenti e compagnia bella, ma anche quando un emendamento estraneo alla materia (il c.d. Decreto Sviluppo) fosse ammissibile sarebbe semplicemente surreale che chi si è battuto per tagliare un grado di giudizio (“sono troppi tre gradi!“, “in US ci sono solo due gradi!“, “dopo l’assoluzione in primo grado non deve essere possibile procedere in appello!“, “Ne bis in idem!” … sono soltanto alcune delle epocali riforme della giustizia promesse dal centrodestra in venti anni!) possa pensarne un quarto!

E per di più dalla stessa Corte di Cassazione, stavolta però a Sezioni Unite! E magari nel caso malaugurato che la Cassazione e le sue Sezioni Unite confermino sempre la megamulta, potrebbero proporre un quinto grado di giudizio affidandosi al sorteggio.

L’alternativa finale potrebbe essere magari una bella trasmissione della De Filippi su Canale 5 con un televoto finale in grado di stabilire se Silvio Berlusconi abbia o no il dovere sacrosanto di pagare Carlo De Benedetti per avergli rubato la Mondadori.

Ai telespettatori l’ardua sentenza!