Quanto sei bella Roma, in moto col gelo

 In LIFE

Forse può capirmi il mio amico Alessandro, anche lui sempre su due ruote per raggiungere il nostro ufficio lungo qualche consolare, ma non c’è niente di più bello, in inverno a Roma, che montare sulla moto di buon mattino e godersi le strade non ancora intasate.

Ho spesso cercato di venderla, la mia moto, sempre lì a valutare i costi, dal bollo all’assicurazione, dalla manutenzione alle revisioni, spesso sul punto di tradirla con uno scooter, probabilmente più comodo per sgattaiolare nel traffico metropolitano.

Ma poi ogni volta che decido di non utilizzare i mezzi pubblici e salto in groppa al mio cavallo nero, sentendo tutti i suoi 110 cavalli rombare sotto il mio sedere, mi scopro ancora una volta innamorato di lei, del suo rombo, della sua accelerazione. E pazienza se polsi, gomiti e caviglie vengono sollecitati come se fossimo in una seduta in palestra, nello sforzo di guidare una moto come se fosse un vecchio Califfone per le strade bucate di Roma!

E quando la nostra Capitale si sveglia con questo freddo, secco e intenso, con questa luce che rende terso il cielo colorandolo di un azzurro che ti mette vigore, non senti più nulla e ti godi quelle poche curve e quelle pochissime accelerazioni che i nostri puledri ti consentono in città.

Non possono capirci di certo chi ha parabrezza, copertine e guanti, come se si trovassero in una gara di sled dog in Alaska!

Perché quando Roma si sveglia così, bella, radiosa e piena di luce, è qualcosa di meraviglioso e non puoi godertela a fondo su due ruote se non senti il soffio del suo fiato sul tuo viso, come la carezza di un’amante con la quale spesso litighiamo ma poi torniamo a farci l’amore, perdendoci romanticamente sotto il sole e sotto l’azzurro del suo cielo.

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