Psicoterapia di gruppo

Basta fare due passi per strada, prendere un caffè al bar o ascoltare le chiacchiere di corridoio per farsi un’idea che in Italia è più che mai necessaria un ciclo di “psicoterapia di gruppo“: non è possibile che ogni cosa venga vissuta con un’ansia che divora tutto e tutti.

Stamattina ascoltavo le discussioni fra tre individui che dibattevano sulla procedura barocca – a loro dire – del periodo post-elettorale.

Nessuno di loro naturalmente ha fatto cenno al testo del decreto di convocazione dei comizi elettorali che fissa al 15 marzo la data di apertura della nuova legislatura.

“Solo in Italia è così”, chiosava uno dei tre, secondo il più classico degli schemi mentali italiani, nei quali si pensa che fuori dal nostro paese ci sia una sorta di paradiso in terra.

Negli Stati Uniti si vota a novembre e il Congresso entra in carica a gennaio, così come il Presidente (il 20 gennaio); quindi ben oltre i quindici giorni circa che in Italia dobbiamo attendere. E naturalmente è così ovunque.

Viviamo tutto come una sorta di orpello, di impiccio e non ci rendiamo conto che i tempi tecnici, che servono per garantire tutti con i vari gradi di giudizio, servono – in qualunque paese – per garantire continuità amministrativa e istituzionale.

Siamo un popolo di commissari tecnici della nazionale, di nuovi tecnici di rugby, di esperti di sciolina, e adesso un popolo di costituzionalisti.

p.s. Martedì sera, mentre tardavano ad arrivare i risultati definitivi del voto regionale, è scesa in sala stampa il Ministro dell’Interno Cancellieri. Ai giornalisti che chiedevano un commento sulla sparata americana di Alfano “too close to call” o sul fax del candidato grillino Barillari che chiedeva aiuto su alcune schede contestate a Latina, il ministro ha risposto che il Viminale semplicemente fornisce supporto tecnico per lo svolgimento delle elezioni e che è solo la Magistratura a proclamare i risultati (Corti d’Appello) o ad esaminare i ricorsi (TAR). Questo in democrazia garantisce tutti e soltanto in Italia (questo sì!) pensiamo siano orpelli barocchi!