Le domande di noi non-cittadini

 In POLITICA

Credo che stamane Marco Bracconi, sul suo blog, abbia centrato ancora una volta il problema: noi che siamo cittadini non certificati e che non abbiamo votato (e per quanto mi riguarda non voterò mai) il Movimento Cinque Stelle; noi che ancora abbiamo intenzione di leggere i giornali senza attendere gli estratti di Roberto D’Agostino su Dagospia (terrificante il suo editoriale ieri su La 7); noi che abbiamo un’altra idea di cosa sia la Politica e le Istituzioni rispetto a quella del Movimento e del suo leader; noi che siamo cittadini reietti e collusi con il vecchio sistema abbiamo (e avremo ancora quando la luce splenderà su questo Paese grazie al 100% ottenuto dal Movimento) almeno il diritto di continuare a fare le domande che ci pare e piace?

Avremo ancora il diritto di chiedere – per totale trasparenza – chi abbia pagato la campagna elettorale di Grillo?

E chi sta pagando gli alberghi dove in questi giorni si riuniscono i parlamentari pentastellati?

Avremo ancora il diritto di chiedere evidenze della vera differenza fra questo movimento e i partiti tradizionali, senza per questo venire tacciati di essere stupidi perché non capiamo?

Abbiamo e avremo ancora il diritto di pretendere che gli eletti nelle liste del Movimento Cinque Stelle rispondano alle domande dei giornalisti italiani, senza rifugiarsi nella comodità di un post su Facebook?

Ecco, vorremmo proprio sapere se accanto al diritto, ormai perso, di ottenere una risposta, almeno quello di fare le domande rimarrà.

 

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