Ordine e Disciplina

 In POLITICA

Ma è mai possibile che dopo 70 anni dalla più grande tragedia che il continente europeo e il mondo intero di riflesso hanno vissuto ci possa essere ancora qualcuno che utilizza la Shoah per esprimere anche solo un termine di paragone?

Possibile che in un Liceo italiano, nell’anno di grazia 2013, possa ancora esserci qualcuno, e che sia un’insegnante è un’aggravante di proporzioni inaudite!, che utilizza nei confronti dei ragazzi un termine di paragone così orrendo?

Possibile che per riprendere una ragazza, che secondo l’insegnante non era disciplinata, questa professoressa non abbia trovato di meglio che la frase “Se fossi stata ad Auschwitz, saresti stata attenta“?

E come può la preside affermare che “La professoressa non voleva dire quel che le è uscito fuori dalla bocca e i ragazzi hanno interpretato senza filtri“? Senza filtri? Ma cosa dovevano filtrare? Dato che afferma di aver voluto intendere un posto organizzato, proprio Auschwitz doveva prendere a termine di paragone? Non bastava Eton College?

Ed è proprio una coincidenza che la ragazza ripresa fosse di religione ebraica?

E a prescindere dal credo religioso di questa studentessa non sarebbe in questo caso quanto meno opportuno che questa professoressa non insegnasse più in nessuna scuola pubblica, anche se fosse un genio della matematica?

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