Ludopatia

 In POLITICA

La Sen. Ornella Bertorotta, del Movimento Cinque Stelle, ha fatto oggi un buon intervento, durante il dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del nuovo Governo Letta, per sensibilizzare l’Esecutivo e il Parlamento sul varo di misure contro la ludopatia, la nuova piaga sociale dei dipendenti dai giochi di azzardo.

Ineccepibile per carità.

Peccato però che la sen. Bertorotta non l’abbia comunicato ai suoi colleghi parlamentari pentastellati, nonché ai suoi capi politici che hanno scritto il programma elettorale, perché i maggiori introiti – derivanti dai giochi – non solo sono stati teorizzati per recuperare l’eventuale mancato gettito dell’IMU sulla prima casa, e ne ho scritto ieri, ma anche qualche settimana fa quando un emendamento grillino al decreto paga-imprese non è stato ammesso per  mancanza di copertura (la Ragioneria ha contestato infatti la copertura finanziaria dell’emendamento). Ora sarebbe opportuno che su temi come questo, che sono realmente diventati una piaga sociale, il Movimento Cinque Stelle – a partire dal proprio interno – faccia chiarezza e si mostri coerente, dato che della coerenza ci hanno frantumato i gabbasisi per due mesi interi!

Se la ludopatia è veramente una piaga sociale allora bisogno assolutamente evitare di pompare benzina sul fuoco da parte della spesa pubblica, con buona pace di ottimi propositi quale la restituzione dell’IMU, della detassazione IRAP e di tutte altre belle cose che si possono fare aumentando le tasse sul gioco (che poi così il Ministro del Tesoro lo so fare anche io!).

Altrimenti si tratta della solita politica politicante che tanto nuova non è.

 

p.s. a scanso di equivoci ritengo che le dipendenze di alcol, tabacco e giochi d’azzardo rappresentino veramente un serio problema sociale e i proventi dalla vendita di questi prodotti, da parte dello Stato monopolista, dovrebbero quanto meno essere rivolti all’aiuto di queste fasce di popolazione. La storia ha dimostrato ampiamente che il proibizionismo non porta a nessun risultato, anzi fa accrescere i profitti delle mafie (basta guardarsi la trilogia del Padrino per rendersene conto!): tuttavia il compito dello Stato, dal momento che è costretto a scegliere il male minore della vendita di tali prodotti, sarebbe quello di destinare parte o tutti i proventi di tale vendita proprio al contrasto delle dipendenze, anche a costo – nel tempo – di vedere diminuire gli introiti dovuti da tale settore. E se la dipendenza dal gioco non ha ancora le conseguenze di massa di alcol e tabacco è soltanto perché è da poco che stanno sul mercato siti, botteghe e sale giochi autorizzate. E non è proprio il caso che diventi un fenomeno di massa, no?

Recommended Posts
CONTATTAMI

Per qualunque informazione scrivimi e ti risponderò al più presto possibile.

Not readable? Change text. captcha txt
0
VINCENZOPISTORIO.COM