Riflesso pavloniano

 In POLITICA

Qualche mese fa, durante il periodo di follia immediatamente dopo le elezioni politiche, una mia cara amica scrisse su un social network che il suo livello di “orticaria” verso le dichiarazioni di Beppe Grillo aveva ormai raggiunto lo stesso livello di quello che provava nei confronti delle dichiarazioni di esponenti del PdL.

Adesso io sono andato oltre quel livello: come un cagnolino alle prese con un esperimento di Pavlov non appena ascolto una dichiarazione del guru della rete ecco che immediatamente capisco da che parte stare! Contro Grillo!

Ormai siamo arrivati alla follia totale di Grillo: va in Emilia a donare i soldi della campagna elettorale (bene, bravi, bis)? E giù lì una serie di cazzate cosmiche sul debito pubblico, sull’euro, sull’Europa fino al terremoto dello scorso anno causato dal fracking, le trivellazioni per scoprire il petrolio (che già gli scienziati hanno abbondantemente smentito possano essere collegati al sisma, ma si sa, soltanto gli scienziati certificati dal bollino blu a Cinque Stelle sono onesti e bravi, gli altri sono tutti pennivendoli, venduti al soldo del profitto delle multinazionali e delle banche!).

Ottiene (e piacerebbe sapere chi è l’amico balordo di Dario Franceschini che glielo ha inoltrato) un SMS privato del Ministro dei Rapporti con il Parlamento e getta -nel tritacarne, volgare e spietato della rete e di quel cesso che ormai è diventato lo spazio dei commenti del suo blog, non soltanto l’ex segretario del PD ma anche una perfetta sconosciuta ai più, la compagna del ministro, Michela Di Biase, additandoli di sistemare, come al solito, i parenti, come se non ci fossero madre e figlio in Parlamento nel gruppo pentastellato.

Peraltro la Di Biase si candida all’Assemblea Capitolina, mica alla Camera e dovrà conquistarsi il seggio con il proprio nome sulla scheda, mica con un clic con il culo al caldo del proprio PC!

Poi arriva la saccente ed odiosa capogruppo alla Camera, la cittadina onorevole deputata Roberta Lombardi che – intervistata sulle motivazioni della Corte di Appello di Milano riguardo la condanna inflitta a Silvio Berlusconi, nel secondo grado di giudizio del processo sui Diritti Mediaset – afferma con quell’aria saputella da maestrina di quarta elementare alle prese con gli scolaretti (i giornalisti) che ovviamente le motivazioni avvalorano ulteriormente la tesi dell’ineleggibilità del Cavaliere, confondendo eleggibilità e conflitto di interessi come sta continuamente accadendo da quando è tornata in auge questa questione!

Quasi finisci per giustificare Silvio!

Ora non vorrei essere frainteso ma Berlusconi non meriterebbe di certo di stare in Parlamento, ma se vi siede e becca ancora 9 milioni di voti (e secondo i sondaggi anche di più!) il problema non è lui e un’applicazione di una legge del Protozoico! Il problema è l’incapacità del popolo italiano di capire chi è Silvio Berlusconi.

Insomma c’è bisogno di una sentenza d’appello per scoprire che Berlusconi faceva spudoratamente i cazzi propri anche quando sedeva a Palazzo Chigi?

Lo stupore che si prova di fronte a ciò dovrebbe essere lo stesso che si proverebbe scoprendo che il Papa è cattolico! Ma va?

Ogni volta che leggo il blog di Grillo capisco esattamente cosa significhi il vuoto in fisica. Ecco quello. Non c’è nulla, nessuna cosa seria da poter realizzare, soltanto rutti e scoregge contro il sistema, senza uno straccio di proposta alternativa.

E i risultati sono che da tre mesi la signora cittadina Lombardi continua a parlare di scontrini, diarie, rimborsi senza avere la più pallida idea di cosa sia il Diritto Parlamentare, il Diritto in generale, la Costituzione e tutto questo alla faccia di una laurea in Giurisprudenza che sbandiera sul suo CV.

Ecco, grazie caro Beppe e cari grillini per avermi fatto disamorare ancora di più della politica.

Dopo 25 anni di passione per la Politica e di studio attento delle dinamiche partitiche e parlamentari comincio a capire perché Enrico Mentana non si reca più alle urne.

 

p.s.1 Domenica avevo deciso di punire il centrosinistra e votare Marchini o un altro candidato minore, tipo Bianchi o Medici. Poi è venuta fuori la questione di Franceschini e trovo insopportabile che una giovane donna impegnata in politica come Michela Di Biase sia stata trattata così da qualcuno che siede dietro un PC della sua scrivania. Il mio voto non va né a Marino né al PD. Va a Michela. 

p.s.2 Mi scuso per le volgarità nel post, ma quanno ce vo’ ce vo’!

 

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