Facci andar via

 In POLITICA

20130711-120929.jpgOltre dieci anni fa (mi viene da piangere soltanto a pensarci!), il 30 gennaio 2003, preso dalla disperazione per le solite reazioni scomposte e sconsiderate dell’allora Casa delle Libertà, alla decisione della Cassazione (sempre lei!) di rigettare le istanze di remissioni dei processi milanesi, scrissi una lettera a Corrado Augias che ebbe la bontà di pubblicarla sulla sua rubrica giornaliera di Repubblica.

Ironicamente suggerivo una possibile via di uscita attraverso una legge di iniziativa popolare che recitava così:

Articolo 1 – Silvio Berlusconi è impunibile e non è soggetto alla legge

Articolo 2 – Non si può procedere penalmente né civilmente nei confronti degli amici di Silvio Berlusconi.

Osservavo che si sarebbe dovuta cambiare la nostra obsoleta Costituzione che prevedeva e ancor prevede al terzo articolo l’eguaglianza di tutti davanti alla legge.

Aggiungevo infine che l’Italia stava “per affrontare un anno difficile e quasi sicuramente un altro intervento militare, che sicuramente porterà conseguenze di natura economica. Eppure l’unica preoccupazione dell’Italia intera sembra essere la vicenda personale di Silvio Berlusconi. I suoi interessi privati, giuridici ed economici vengono prima degli altri sessanta milioni di italiani?

Ecco dopo oltre un decennio potrei rispedire pari pari la letterina al quotidiano diretto da Ezio Mauro e perdonatemi la presunzione forse troverebbe nuovamente ospitalità sulle pagine dei commenti dei lettori moderati da Augias.

Dieci anni e siamo sempre punto e a capo.

Non è che siamo su Truman Show e nemmeno ce l’hanno detto?

p.s. l’unica differenza con dieci anni fa è che adesso – almeno finora – non si intravede un altro intervento militare come quello che scoppiò qualche giorno dopo con la seconda guerra del Golfo in Iraq

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