E mo’, compagno Vladimir?

 In POLITICA

Quindi le Nazioni Unite, quelle invocate furbescamente dal compagno Vladimir, astuta volpe di Mosca, con una bella letterina al Times, per parlare direttamente all’America, dicono che Assad è un criminale e vorrebbero processarlo.
E mo’ che si fa, compagno Vladimir? Come se ne esce dopo che persino l’Amministrazione Obama, assai riluttante in tutto ultimamente (avranno digerito male qualcosa), aveva accettato di vedere le carte del dittatore siriano in questa partita a poker?
Anche se la Siria dovesse mantenere la parola e consegnare tutte le armi chimiche e persino le fialette puzzolenti di carnevale, chi assicura al Tribunale Internazionale de L’Aia Bashar al Assad? Gli si manda un biglietto elettronico per un volo di sola andata per l’Olanda?
Come si gestisce l’eventuale dopo Assad dopo le rivelazione di Quirico e Piccinin?
Mi auguro che presto il compagno Vladimir, l’uomo che ormai è l’idolo da destra (Forza Nuova) a sinistra (SEL, M5S, altre galassie!), voglia cortesemente scrivere un’altra letterina, possibilmente al Post per evitare gelosie fra giornali obamiani, per spiegare a noi guerrafondai – come alcuni mi hanno inteso dai miei ultimi post sul tema – come risolvere la questione siriana senza alcun spargimento di sangue (quello versato ormai è come il latte) e assicurando celermente alla giustizia internazionale, notoriamente solerte ed efficiente quando si tratta di esponenti del Medio Oriente, come dimostrato dai volenterosi tentativi di arrestare Saddam Hussein e Mohammar Gheddafi.

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