Decrescita infelice

 In POLITICA

Io sarò sicuramente rincoglionito, passati i quaranta e passa anni capita, lo so.

Leggo questo articolo su Huffington Post e ripenso all’ultima campagna elettorale quando un importante uomo politico, che ha girato tutto il Paese a bordo di un camper, ha preso voti a valanga teorizzando proprio la deindustrializzazione del Paese per convertire le fabbriche (senza dire verso cosa), e la decrescita (possibilmente degli altri, viste le vacanze estive che si è concesso) come modello di sviluppo sostenibile per la nostra società.

Poi si leggono le reazioni del medesimo uomo politico alla vendita di aziende come Alitalia e Telecom Italia, dopo che persino nel 2010 aveva auspicato la vendita di Telecom proprio a Telefonica, e ci si rende conto che in questa decrescita che stiamo vivendo, così violenta, di felicità proprio non se ne vede.

Poi naturalmente sarebbe troppo che il suddetto uomo politico fornisse pure le fonti scientifiche dei suoi diktat e magari le coperture economiche alle strambe teorie di cui si fa portavoce, considerando che possiamo anche azzerare i costi della politica, che per lui e i suoi adepti sono la fonte di ogni male, ma poi ci si scontra comunque con quel maledetto problema che dalle scuole elementari e medie ci tormenta e che sono le equivalenze e gli ordini di grandezza.

Milioni e miliardi non sono proprio vicini come numero …

 

 

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