#BuonNatale – #MerryChristmas – #FelizNavidad – #JoyeuxNoël

Comunque la si pensi, qualunque sia il nostro “credo” o il “non credo” se oggigiorno festeggiamo così il Natale è per la nascita di un Bambino che secondo un miliardo e mezzo di persone fu portatore di pace fra i popoli, soprattutto fra gli ultimi.

Auguro a coloro che non riescono a percepirne la forza rivoluzionaria di aprirsi agli altri, al prossimo, agli stranieri, agli estranei, di trovare in questo Natale la pace interiore per comprendere pienamente il mistero del “Logos” che si incarna, che non è soltanto un messaggio “cristiano” ma qualcosa che vale – come dicono i tromboni del giornalismo – “erga omnes“.

Il mio pensiero va a coloro che cercano speranza, di qualunque colore abbiano la pelle: che le immagini che abbiamo visto da Lampedusa non si vedano più nel nostro Paese, affinché si possa accogliere il Bambino, che oggigiorno è sempre e maggiormente incarnato nelle sembianze degli ultimi, dei diseredati, di coloro che sono dimenticati dalle statistiche ufficiali: perché non si possano più leggere certi commenti di autorevoli giornalisti italiani, come Vittorio Feltri, il quale evidentemente avrà persino dimenticato – temo non il solo, ahimè – che il Gesù Bambino del quale festeggiamo la Natività altri non era che un bambino ebreo, cresciuto in Palestina e che decise di manifestarsi al mondo intero – non soltanto al suo popolo né tanto meno a quello italiano che nemmeno esisteva all’epoca, così come forse nemmeno esiste in questa, di era – nell’Epifania.

Che il Natale infonda in coloro che hanno il cuore indurito, dalle difficoltà e dalle prove della vita, di riuscire a trovare in queste feste un po’ di serenità e di calore.

Auguri a tutti i miei lettori, followers, amici di blog e dei social network di trascorrere dolci e serene festività.