Abbiamo tutti sbagliato

 In POLITICA

Ricordate quando da piccini (e non solo!), pur avendo qualche ragione si finiva inevitabilmente dalla parte del torto, screditandosi completamente?

Ecco, questo è quello che sta accadendo al Movimento Cinque Stelle.

Ha ragione da vendere Enrico Letta quando ieri ha twittato che ormai era stato raggiunto il punto di non ritorno, dopo il “boia” appioppato al Presidente Napolitano.

Ma anche noi che abbiamo voluto credere che con il passare del tempo la loro opposizione sbroccata si sarebbe potuta trasformare in qualcosa di decente per questo paese abbiamo le nostre responsabilità. Abbiamo tutti commesso l’incredibile errore di voler credere che la maggior parte di quei deputati e senatori, piombati nel Palazzo come alieni grazie alla scelleratezza di una classe politica mediocre e soprattutto dal vezzo tutto italiano di voler scegliere sempre la strada semplice della demagogia, anziché la durezza della fatica della vita reale, fossero uomini e donne, giovani e meno giovani, in grado di pensare con la loro testa e di scrollarsi di dosso l’acredine e la cattiveria che il duo Grillo-Casaleggio aveva imposto, soprattutto come veicolo di marketing per il loro blog e per le loro attività commerciali.

Abbiamo sbagliato: quando ieri il deputato Sorial ha offeso il Presidente della Repubblica, nella sala stampa della Camera dei Deputati, si è capito che ormai non ci sarebbe stata per il Movimento Cinque Stelle nessuna possibilità di redenzione. Si erano ormai messi definitivamente dalla parte del torto, non essendoci più margini di manovra per portare questa forza politica all’interno della normale dialettica democratica. Costituiscono di fatto un nuovo fascismo, peraltro privo di un supporto ideologico che quello originario possedeva pur se ripugnante, adatto più a una setta anziché a una forza politica.

Anche poco fa, nello stucchevole ed ennesimo collegamento esterno che Myrta Merlino e la sua redazione continuano a concedere ai grillini (che non vogliono confondersi con gli altri politici, per quello non vanno negli studi e accettano soltanto domande dai conduttori) la deputata Carla Ruocco ha dimostrato un’arroganza, unita a un’ignoranza, terrificante. Ascoltare una donna della mia età, attaccare Paolo Cirino Pomicino non per quello che diceva (peraltro l’aveva persino interrotto) ma perché non è laureato in economia, a differenza della cittadina pentastellata che si vantava con gli ascoltatori di avere una laurea in economia con Lode, anni di esperienza come revisore contabile e anni di lavoro nelle agenzie fiscali, mi ha fatto comprendere quanto in basso siamo scivolati.

E ci mancava pure il sondaggio su quale sia la colpa maggiore del Capo dello Stato per la quale Napolitano dovrebbe dimettersi, come se l’impeachment del Presidente della Repubblica dipenda o meno dall’umore della cosiddetta rete, che poi è una minuscola frazione della rete!

Salvo alcune eccezioni, la quasi totalità dei deputati e dei senatori pentastellati ha seguito Sorial nel suo delirio fascista contro l’istituzione repubblicana più alta, non rendendosi conto che insultare il Capo dello Stato, a prescindere dall’uomo o dalla donna che ricopra pro-tempore quella carica, è insultare tutta la Nazione, compresi loro stessi. Si può criticare Napolitano, si può immaginare persino l’attentato alla Costituzione o l’Alto Tradimento, necessario per chiederne la messa in stato d’accusa. Ma dalla critica politica all’insulto vile c’è la stessa distanza che separa la marachella, che il bambino non ha commesso e per la quale viene rimproverato dalla vicina di casa, dallo “stronza, vaffanculo” gridato proprio per rivendicare le proprie ragioni, non rendendosi conto di atterrare – istantaneamente – sulla parte del torto.

 

p.s. Ovviamente ero io il bambino che ha mandato a cagare la sua vecchia vicina di casa! Grillino ante-litteram o forse i grillini sono bambini cresciuti?

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