Libertà di pensiero

 In POLITICA

Se c’è una cosa che comincia seriamente a infastidirmi, e forse è una delle conseguenze dell’età della maturità, è l’atteggiamento di chi pensa sempre di avere la “verità rivelata” dalla sua, una sorta di divinazione del proprio pensiero, come se non fossimo tutti capaci di leggere, informarci e soprattutto farci da noi stessi un’opinione, senza necessariamente aderire alla linea di un capo-partito o a una specie di guru di un Movimento.

Ricapiterà di nuovo sicuramente, sulla legge elettorale e su qualunque altra questione che veda il Movimento di Grillo autorelegarsi sullo sfondo della scena politica, intento a cercare di far saltare la nostra democrazia per sostituirla – pensano – con questa anarchia della rete che loro spacciano per democrazia partecipativa.

L’ultima vicenda di Bankitalia è emblematica: durante il dibattito ostruzionistico in Parlamento è stato detto tutto e il contrario di tutto. Dalla privatizzazione della Banca d’Italia – che è un falso, essendo da sempre un istituto di diritto pubblico i cui soci possono essere privati – al famoso regalo di 7,5 miliardi alle banche.

Ora non starò qui certo a ripetere quello che in rete ormai sta girando da giorni, per cui vi rimando a questo post di Michele Di Salvo.

Tuttavia il punto non è se il regalo ci sia stato o meno, se si possa chiamare regalo ora o lo si potrà definire tale in futuro.

Il punto non è questo: i grillini sostengono che il sistema parlamentare sia il migliore rispetto ad altri (personalmente sarei d’accordo se non fosse che il popolo italiano è molto immaturo e forse un presidenzialismo benfatto sarebbe meglio di un qualunque presidenzialismo mascherato come quello che nascerà dall’Italicum). Bene se è così, cari novelli resistenti, allora sappiate che in democrazia c’è la maggioranza e c’è la minoranza. E se la seconda ha tutto il diritto di fare l’opposizione, anche la maggioranza ha tutto il diritto di prendere i provvedimenti che crede opportuno. Ma soprattutto chiunque in questo Paese ha il diritto di esprimere la propria opinione, nel rispetto delle libertà di pensiero altrui, senza venir tacciato per ladro o corrotto – se uomo, puttana o quanto meno di facili costumi – se donna.

È giusto che chi crede che le banche vadano aiutate in qualche modo abbia la possibilità di esprimerlo.

Personalmente la penso più o meno come Elisabetta Addis qui sull’Huffington Post. E per una serie di ragioni: innanzi tutto perché da quando la crisi bancaria è nata, le banche italiane sono state aiutate pochissimo dal nostro Governo (fino a tre anni fa Giulio Tremonti elogiava il nostro sistema bancario dedito al risparmio, mentre l’allora capo dell’opposizione, Bersani, metteva in guardia sul fatto che la crisi stava arrivando), se paragoniamo gli aiuti a quelli ottenuti dalle banche straniere.

E la frase di Obama citata dalla Addis: it was fun like having a root canal, è divertente come farsi trapanare la radice di un dente, riferita al salvataggio del sistema bancario, è senza dubbio perfetta nel descrivere la sensazione che si prova.

Ma poi quale sarebbe l’alternativa? Senza aiutare il sistema del credito come si potrebbe affrontare una crisi economica delle proporzioni di quella che stiamo ancora purtroppo vivendo?

Trovo molto efficace il titolo della stessa economista: “trasformare soldi morti in soldi vivi” perché avere soldi sotto il materasso ma nel frattempo morire di fame non mi sembra lungimirante.

Certo bisogna vigilare perché quei soldi che adesso sono vivi, non tornino a essere morti. Ma questo sarebbe proprio il compito della politica, quello di vigilare anziché sbraitare e lasciarsi andare ai più beceri comportamenti.

E mai come questa volta dovremmo interrogarci su quell’inciso che la Addis riporta: Non a caso la Bundesbank ha protestato, in linea coi grillini!

Già!

Com’è che sullo stesso provvedimento economico hanno protestato sia la Banca Centrale Tedesca che i nemici numero uno della stessa, quella che insieme al Governo della Merkel ci starebbe affamando? Qualche dubbio che questo “trucchetto” contabile forse sia stato un colpo geniale dopo anni che ci siamo adagiati sui desiderata della Banca Federale Tedesca che voleva farla da padrone nel sistema BCE?

 

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