Domenica non conta

 In LIFE
La prima cosa che ti colpisce, atterrando negli Stati Uniti, è che tutto sia a nostra disposizione, al bisogno e sempre. Se molti considerano New York la città che non dorme mai – cosa peraltro che posso testimoniare non essere sempre vera, visto che domenica 16 settembre 2007 Midtown era praticamente chiusa! – certamente l’America è la nazione che non chiude mai! Sarà forse un modello consumistico spinto, forse anche poco umano, poco rispettoso dei diritti dei lavoratori (discorso complesso), sta di fatto che quando hai un problema nel fine settimana e te lo risolvono in meno di ventiquattro ore forse ti fa piacere.

Sabato mattina, perfettamente in accordo con le Leggi di Murphy sulla sfiga, ci siamo accorti che il nostro frigorifero – come abbondantemente previsto – era passato a miglior vita! In fretta e furia,  e grazie alla squisitezza della nostra vicina di casa, salviamo il salvabile fra latticini e affettati, ci accertiamo che il reparto freezer ancora funziona e andiamo al centro commerciale a comprarne uno nuovo.

Lasciata la pargola da una compagna di scuola che abita vicino casa, ci dirigiamo subito all’Ikea: mia moglie infatti s’era ricordata del loro servizio di consegna rapido (l’indomani!) al costo di 59 euro del quale avevamo usufruito due mesi fa acquistando un guardaroba. Compri oggi e te lo portano domani mattina!

Purtroppo non è che l’offerta del mobilificio svedese in termini di elettrodomestici free standing sia molto vasta così ci facciamo un giro da due fra le maggiori catene di elettrodomestici che hanno gli esercizi commerciali nei dintorni di casa. Rapido giro dei reparti, veloce analisi comparativa dei modelli e infine la domanda fatidica: “ma domani ce lo consegnate?“. Risposta di entrambi: “No, prima di martedì il frigo non ve lo possiamo portare. Domani è domenica e non conta, lunedì parte la pratica e martedì se preferite di mattina o di pomeriggio ve lo consegniamo“.

Non c’è stato nemmeno bisogno di pensarci più di tanto visto che nemmeno vi fosse questa grande offerte per il nostro budget disponibile. Alle 18 circa di sabato sera torniamo all’Ikea, facciamo la fila alla cassa con il solo foglio d’ordine che avevamo fatto al reparto cucine, paghiamo (mia moglie si chiedeva se fosse finita lì o dovessimo fare qualche altra pratica), passiamo a prendere Elisa e torniamo a casa. Ieri – domenica – alle 9 del mattino il frigo arriva a casa, portato da due giovani (non italiani) di una delle aziende di logistica che lavorano per Ikea. Il tempo di apporre quattro firme, ascoltare le prime avvertenze e spostare quello vecchio dalla cucina, che il nuovo frigo si è insediato nella sua postazione.

Dovranno a breve tornare a ritirare l’usato – gratuitamente – visto che la loro politica prevede soltanto la consegna per il giorno successivo (che nel nostro caso è avvenuta quindici ore dopo!) e il ritiro non contestuale, cosa peraltro anche plausibile visto il percorso che l’elettrodomestico usato dovrà compiere verso la discarica: un frigo rotto in sale è l’unico prezzo da pagare per nemmeno ventiquattro ore di disservizio.

Sarà forse un modello consumistico spinto ma il fatto che come per gli americani anche per gli svedesi la domenica conti non è poi così male.

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