Tutto previsto

 In POLITICA
Sono passati poco più di due anni quando – ancora agli inizi di questo blogcommentavo una chiacchierata avuto su Facebook con un amico, il quale mi invitava a unirmi al Movimento Cinque Stelle. «Non ti attrae» – mi chiedeva l’amico – «un movimento civico fatto di nuovi a termine e non dei soliti vecchi marpioni riciclati a vita nella politica perché non hanno voglia di lavorare e sudarsi gli 8-10 mila euro al mese non ti attrae?».

Rispondevo allora all’amico di web che il movimento non era per niente fatto di nuovi cittadini, ma era (ed è ancora) proprietà esclusiva di Beppe Grillo e della Casaleggio Associati che ne cura contenuti e stile in rete. Per tanto tempo abbiamo subito insulti, improperi e attacchi da chi considerava – noi (blogger compresi) non allineati al Sacro Blog – come venduti al Partito Democratico, rigorosamente prima a Bersani poi a Renzi. A nulla valevano le evidenze di una gestione padronale e per niente democratica di un partito che per fortuna propria, ignoranza di massa generalizzata e incapacità della vecchia classe dirigente dei partiti, si era trovato con la dote di nove milioni di voti alle politiche del 2013.

In quasi due anni abbiamo ascoltato balle su balle, demagogia su demagogia, bugie su bugie. Finalmente adesso anche nel Movimento, dopo che erano stati epurati con espulsioni pretestuose coloro che avevano osato ribellarsi, arriva il momento nel quale vengono espulsi dalla compagine politica solo ed esclusivamente per aver manifestato dissenso nei confronti di un vertice che nel frattempo si chiude in se stesso e arriva persino a inventare risibili motivazioni per l’espulsione, addirittura con false motivazioni.

Non riesco né a ridere né a piangere: da un lato vi direi – cari supporter pentastellati – che un po’ ve la siete cercata e solo dei creduloni ingenui hanno potuto credere al movimento di cittadini dove uno vale uno, senza democrazia interna e senza organizzazione. Ma non gioisco né mi rattristo. Semmai mi incazzo. Perché in questi due anni avete bruciato tutte le opportunità che vi si sono poste davanti per contribuire al cambiamento come il vostro elettorato di riferimento vi chiedeva: dal tentativo Bersani, ridicolizzato dai vostri due capigruppo Crimi e Lombardi, al tentativo dell’attuale Presidente del Consiglio di coinvolgervi sulla legge elettorale.

Vi siete tirati indietro quando avete avuto l’opportunità di cambiare veramente il Paese, potendo realmente  contare qualcosa – tenendo per le parti basse un eventuale Governo Bersani o lo stesso Renzi con la riforma elettorale – e invece avete preferito la favola del “sono tutti uguali“, del “facciamoli mettere insieme“, sperando – vanamente – che ci avreste guadagnato qualcosa. Ma la vostra ignoranza storica non ha considerato l’estrema volatilità di un elettorato che quando lo si rincoglionisce con troppo populismo alla fine trova sempre un altro “uomo della provvidenza“. In un sistema politico nel quale la personificazione ormai è conclamata avete perso la vostra grande occasione e vi ha fregato il populista di sinistra, quel Matteo Renzi che è stato più furbo di voi.

Adesso con la sequela di batoste elettorali che state prendendo, con il popolo di sinistra che pur di dare qualche lezione ai propri leader preferisce stare a casa e non votare di certo voi, finisce così come era iniziata la parabola di questo pseudo-partito: con un voto inutile e autoreferenziale sul blog.

Se si tornasse alle urne oggi, pur turandomi il naso con tutte e due le mani, voterei per chiunque tranne che per il Movimento Cinque Stelle, il principale responsabile di questo stallo politico, di questa strana maggioranza che sostiene Renzi, di questa idiota concezione della politica come distruttiva e non costruttiva. E voi che adesso ce l’avete così tanto con il Premier mi fate solo pena: non vi rendete conto che se nel marzo 2013 non foste stati così ubriachi di voi stessi e non aveste ostacolato il cambiamento, a quest’ora Berlusconi era fuori dai giochi e Renzi faceva ancora il sindaco di Firenze. Adesso vi ritrovate Renzi a Palazzo Chigi e Berlusconi padre costituente.

Lo sentite ora il boom, vero?

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