Le migliori empanadas del mondo

 In LIFE
Mi fece trovare due teglie di empanadas, fritte e al forno, e il matambre, una specie di falsomagro siciliano tipico della cucina argentina: due piatti che condensavano al loro interno l’incredibile miscuglio di culture ed etnie che il grande stato sudamericano porta con sé. Il matambre lo amavo in qualunque maniera mi venisse servito: caldo o freddo era sempre squisito.

Sapeva che amavo molto le sue empanadas, una specie di panzerotti pugliesi ripieni di formaggio, prosciutto, carne o pesce. Fritte ovviamente erano una delizia ma per evitare problemi e sensi di colpa per il mio colesterolo me ne aveva cucinato una teglia intera al horno, al forno (più leggeri!).

Mancava qualche giorno al Natale del 2003 e io tornavo dopo poco più di un anno in Argentina e lei subito mi aprì la sua casa, a La Plata, e mi organizzò una camera degli ospiti e il bagno tutto per me. Quando andavo al cinema con un’amica mi aspettava alzata, proprio come una vera zia lontana aspetta il nipote in vacanza da lei! Allo stesso modo, quando tornavo dalla Capitale Federale dopo una giornata di escursioni si sedeva a cenare insieme a me, interessandosi alle mie visite e alle mie mete “fotografiche”. L’anno prima, quando andai la prima volta in Argentina, mi aveva accolto con tutti gli onori, come se dal Vecchio Continente arrivasse un lontano parente e non un amico epistolare della figlia minore che arrivava per la prima volta in mezzo alla loro famiglia.

Stamattina ho saputo che dopo aver combattuto strenuamente contro un cancro se n’è andata. E sono questi i momenti nei quali a dispetto del detto “il mondo è piccolo” avverti proprio la sua immensità e l’impossibilità di fare un salto per abbracciare i tuoi amici dall’altro lato del mondo.

R.I.P. cara Inés: che la terra ti sia lieve!

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