Adiós, España!

 In SPORT
Se al termine di questo europeo francese il Tribunale dei Minori decidesse di sottrarmi la patria potestà di mia figlia francamente non saprei come dargli torto. Al gol di Pellè, che ha chiuso la partita contro gli spagnoli e ha definitivamente messo in soffitta il tiqui-taca, l’esplosione incontenibile della tensione si è tradotta in urla, schiamazzi e gesti non propriamente sportivi rivolti al faccione triste e disperato dell’allenatore iberico Del Bosque. Tuttavia credo che persino un giudice accorto non potrebbe che concedere le attenuanti sportive a un povero genitore che invano ha cercato di mandare in camera sua la figlioletta per evitare che questa si ammalasse della sua stessa patologia, quella malattia che si manifesta quando gli azzurri compiono gesta dal sapore più eroico ed epico che sportivo e rendono elettrizzante una serata che la ragione si ostinava a immaginare mesta.

Alla quarta partita la Nazionale è apparsa qualcosa di più di una squadra: perfettamente organizzata, soprattutto in fase difensiva dove i tre difensori e il portiere hanno fatto capire – se ce ne fosse stato ancora bisogno – del perché la Juventus vince da cinque anni consecutivi lo scudetto, la nostra squadra ha anche espresso un buon gioco, rapidità di azione e soprattutto grande tensione al risultato. Non potendo competere sulla qualità (mostruosi gli spagnoli nella proprietà del palleggio) hanno invece contrastato la classe della Spagna con la forza della mente e del fisico, manifestando una condizione atletica perfetta per tutti i novanta minuti di gioco.

Adesso si va a Bordeaux a sfidare i tedeschi campioni del mondo, consapevoli della grandezza della squadra teutonica ma anche con molta più fiducia nei nostri mezzi (lo so che non gioco io ma è come se fosse!).

Vediamo le pagelle dei  nostri eroi in maglietta e mutandoni azzurri.

Buffon: urge che tutti gli scienziati di genetica italiani si diano da fare per clonare il portiere azzurro. È impensabile soltanto immaginare che fra qualche anno possa ritirarsi dal calcio giocato e dedicarsi soltanto ai propri affari. Ne va dell’interesse nazionale! FUORI SCALA!

Barzagli: un muro, preciso, puntuale. Le punte spagnole nulla possono nel primo tempo contro di lui e i suoi compagni di reparto. Cala un po’ sul finire della partita ma giocateci voi novanta minuti con il flipper spagnolo davanti! Voto 7.

Chiellini: ha trascorso tutta la partita ad annientare l’ex compagno di squadra Morata. Poi fa trovare il piedone nel punto giusto e al momento giusto. Una roccia e una certezza. Voto 7.

Bonucci: non è la reincarnazione di Scirea e di Baresi della prima sera ma non fa passare nessuno dalla sue parti. Spietato. Voto 7.

De Sciglio: un’autentica spina nel fianco di attaccanti e centrocampisti spagnoli. Sta progredendo notevolmente e si merita il posto da titolare da due partite. Troppo impreciso in alcuni passaggi ma nel complesso ha disputato un’ottima gara. Voto 7.

De Rossi: fino a quando ce l’ha fatta a restare in campo ha neutralizzato Iniesta che infatti si è reso pericoloso successivamente. Gioca molto di esperienza, anche se non sembra in grandissima condizione fisica, a prescindere dall’infortunio. Voto 6,5.

Florenzi: non ha fatto minimamente rimpiangere Candreva che aveva disputato ottime partite di girone. È in palla e si vede, e gli spagnoli lo hanno sofferto tantissimo. Bravo, BellodeNonna! Voto 7.

Parolo: ottimo come ancora non si era visto in questo europeo. Bravo sia in fase difensiva che offensiva, ci prova anche a impensierire la difesa avversaria. Sta crescendo. Voto 7.

Eder: Si è mangiato un gol che se fosse stato un vero brasiliano avrebbe messo a sedere il portiere avversario con una finta e l’avrebbe beffato con un pallonetto. Ma ha il merito del siluro che ha portato al primo gol e gli perdoniamo questo errore. Comunque ha giocato abbastanza bene: ad Appiano Gentile il Mancio sarà contento. Voto 7.

Pellè: sontuoso in attacco, volenteroso e generoso in difesa. Abbiamo finalmente una punta che lotta con i difensori e vista la stazza spesso la vince. Il portiere gli nega un bellissimo gol di testa ma non può nulla quando un rimpallo consegna all’attaccante azzurro una palla che voleva soltanto essere buttata dentro. Voto 8.

Giaccherini: se De Gea non ci fosse arrivato con la punta delle dita staremmo qui a raccontare le gesta del nuovo Alessandro Del Piero. Autentico tormento per gli spagnoli ha disputato una partita eccezionale sulla fascia sinistra. Se dovesse avere un po’ di fortuna in più contro i tedeschi forse sabato qualcosa di buono riusciamo a farla. Voto 8.

Darmian: dopo il disastroso inizio contro il Belgio, finalmente disputa bene il suo pezzettino di gara. È sua la galoppata che porta Pellè al raddoppio e l’Italia al settimo cielo. Voto 7.

Insigne: ha giocato poco ma anche stasera stava per regalarci una perla delle sue. Speriamo trovi maggiore spazio contro i tedeschi. S.V.

Thiago Motta: entra nella ripresa così da garantire l’uomo in più alla Spagna per il finale di partita e gli eventuali supplementari qualora fosse arrivato il pareggio. Disorienta il centrocampo avversario che lo confonde con un palo della luce in mezzo al campo e poi riesce a farsi di nuovo ammonire, sacrificandosi quindi per la prossima partita quando sarà squalificato. Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo per dare motivazione a quei ragazzi che non credono nei loro mezzi: vedete dove si può arrivare anche se si è pippe? Voto 10.

Conte: non ci sono più parole per definire l’allenatore della Nazionale. Si incazza come uno di noi, prende a calci il pallone rischiando di farsi mandare dall’arbitro a prendersi un calmante, si arrampica sulla panchina per esultare al gol. Persino la moglie e la figlia sono esaltati come lui. È il vero uomo in più degli azzurri in campo e si sente. Peccato abbia deciso che due anni in azzurro fossero sufficienti. Ai mondiali ci saremmo divertiti. Voto 10.

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