Patria potestà

 In LIFE
Squilla il telefono. Silvia mi informa che Elisa comincia a essere irrequieta. Ha sedici mesi e le è stato somministrato il vaccino MPRV, contro Morbillo, Parotite, Rosolia e Varicella. In Sicilia c’è stata un’epidemia di varicella negli anni precedenti e la Regione ha reso il relativo vaccino fortemente raccomandato. Veniamo da un fine settimana bucolico e rilassante trascorso in provincia di Siracusa, fra capre e mucche, in un agriturismo bellissimo dove la bambina si è finalmente divertita dopo qualche mese da incubo. A dieci mesi una caduta all’asilo nido le ha comportato un trauma cranico e solo la fortuna ha impedito una scomposizione della frattura dell’osso occipitale sinistro. Tre mesi dopo una sincope febbrile ce l’ha resa inerme per qualche minuto, temendo il peggio, l’incubo degli incubi per ogni genitore.

«Ha un problema con la regolazione della temperatura» – ci dicono i pediatri, sia di base che all’Ospedale Garibaldi di Catania. «Ogni volta che ha la febbre, e andando al nido avrà spesso di questi episodi, non dovrete mai far superare la temperatura oltre i 38,5°C». Insomma con Elisa non vale il famoso detto che la febbre bisogna lasciarla “sfogare”. Potrebbe essere pericoloso.

Gli ultimi vaccini che ha fatto sembra li abbia sopportati bene ma questo ha quattro virus insieme, inoculati contemporaneamente e la febbre è altamente probabile che salga. Si comincia a riempire di bolle: sembra abbia il morbillo, tipico di un effetto paradosso. E la febbre comincia a salire. Ben oltre la soglia di allerta. La tachipirina per Elisa ha lo stesso effetto delle tic tac per far passare il mal di gola. Servono le spugnature.

Collegato via Skype guardo la mia cucciola seduta su un passeggino con lo sguardo distrutto dalla fatica: il suo organismo non smaltisce il calore e la temperatura arriva anche a quaranta gradi. Sua madre le fa le spugnature per quasi due ore: mia zia fa una capatina a casa nostra ed è incredula. Due figli, quattro nipoti ora, cinque nipoti negli anni settanta e una cosa del genere non l’ha mai vista. Finalmente la temperatura scende un po’ e dal monitor riappare la mia solita bambina allegra: d’altronde anche con la febbre si sa che i bambini sono pimpanti mentre i genitori che ne escono devastati.

Finalmente arriva il venerdì e torno a Catania: Elisa sta meglio, ma molto moscia. Provata. Mia moglie è letteralmente esaurita, anche perché si è aggiunto altro stress dalla sua città natale. La piccola torna in forma durante il fine settimana, salvo un’otite che le viene “regalata” come eredità, probabilmente a causa dell’indebolimento complessivo del suo piccolo fisico e presagio di una serie di guai di quel tipo che continuerà a scontare in futuro.

Il pediatra ci rassicura che è stato semplicemente l’effetto paradosso del vaccino, che è come se la bambina avesse preso una forma più attenuata del morbillo e meno male che l’abbiamo vaccinata, se no chissà che effetto avrebbe avuto il virus “vero”. Elisa cresce benissimo, il suo sistema immunitario si rafforza, si trasferisce a Roma e mentre i suoi compagni di classe cadono come birilli alla prima manifestazione di varicella, lei è in grande forma.

Lei non lo sa ma deve ringraziare la regione più sprecona d’Italia che una volta tanto l’ha azzeccata e due genitori che si sono fidati più degli scienziati e dei medici piuttosto che dei ciarlatani in doppio petto e dei leoni da tastiera che ogni giorno sulle vaccinazioni propinano stronzate (sorry) che hanno comportato – dati di ieri – un aumento del 230% dei casi di morbillo in Italia, esponendo a rischi incalcolabili proprio i bambini più deboli, quelli che non potrebbero sopportare la vaccinazione.

L’hanno spiegato in tutti i modi: il virologo Roberto Buriani del San Raffaele di Milano ne ha fatto addirittura una battaglia personale persino sui social, aprendo una pagina Facebook. Ma niente, la gente è più portata a credere al complotto di Big Pharma che alle evidenze di un’intera comunità scientifica. Tutto ciò la dice tutta sul livello culturale del nostro Paese, rincoglionito da anni di tette e culi del Drive-In e di Colpo Grosso, incapace di un minimo di presa di coscienza di un enorme problema collettivo causato da un’egoista scelta personale, peraltro dettata da nessun avallo scientifico.

Quando leggo questi dati, che purtroppo anno dopo anno ci forniscono un quadro desolante della nostra società, ripenso all’aprile del 2010 e a quella bambina devastata sul passeggino che ha patito sì tre giorni di sofferenza ma probabilmente ha evitato anni di torture e adesso è vispa e bellissima agli occhi del suo papà. E per quei “colleghi” genitori, così sicuri da prendere posizioni così rischiose e potenzialmente lesive per la salute dei loro piccini, mi chiedo se non debba esserci un provvedimento di sospensione cautelare della patria potestà: con questi numeri, con una diffusione quasi epidemica del morbillo, potrebbero persino esserci le basi giuridiche per garantire la salute pubblica. Magari accompagnando loro verso un buon TSO che li aiuti a liberarsi da questo demone del complottismo che adesso comincia persino a essere pericoloso per la collettività.

 

(foto da internet)

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