Cominciò tutto così ...

Ho cominciato a scrivere su questo blog per gioco. L’idea di tenere un piccolo diario, sulla mia agenda cartacea, nasceva all’inizio del mese di marzo del 2010 quando ho cominciato a viaggiare per lavoro ogni settimana, da Catania a Roma.

La sveglia era squillata alle 5 del mattino e la sera prima avevo completato le operazioni di Web Check-in sul sito della nostra compagnia di bandiera. Ero molto teso: mancavo da Roma da molto tempo, il mio periodo di Congedo Parentale era terminato e i miei progetti etnei non avevano raggiunto tutti gli scopi prefissati. Mi sentivo giù di corda: lasciare mia moglie e mia figlia a 800 km di distanza, senza star con loro la sera e la notte, era un pensiero che mi tormentava. All’arrivo a Fontanarossa, l’aeroporto della mia città, trovai una fila enorme. Mi chiedevo a cosa potesse servire lo stampare a casa il boarding pass se poi ai varchi di sicurezza la fila quasi trabordasse fuori dall’aerostazione … Ma “viaggiare” in Italia era diventato come ogni altra attività: un’emergenza!

L’Italia vista dall’alto, a Trentamila Piedi di altitudine, era stupenda: un insieme così vario di paesaggi che lascia senza fiato. Così ogni lunedì mattina sempre la stessa storia: sveglia, colazione, corsa all’aeroporto, varchi di sicurezza, giornale, caffè, imbarco, volo, atterraggio, corsa per il treno per Roma città, autobus, ufficio …

Nel corso dei mesi trascorsi da pendolare ho passato molto tempo tempo da solo, in compagnia di giornali, libri, iphone, netbook (fino al suo furto!): lo sbocco di un blog mi è sembrato l’elemento più naturale per condividere riflessioni.

Vuole essere un tentativo di dar corpo alla mia passione per il giornalismo e per il mestiere di giornalista, una passione mai sopita in questi anni e che su Internet può trovare un luogo di sperimentazione.

Ultimamente in Italia si è vissuto molto in una situazione di democrazia condizionata, per via di alcune iniziative parlamentari che hanno rischiato di minare le fondamenta stesse della nostra Costituzione, cercando da un lato di tappare le orecchie e di chiudere gli occhi ai cittadini, dall’altro operando affinché le bocche di giornalisti, opinionisti ed intellettuali rimangano le più chiuse possibili.

Così ho cominciato a scrivere tutto quello che mi passava per la mente in questa schizofrenica vita, vissuta come sospeso fra Catania e Roma, che ho avuto la sorte di vivere.

 

(immagine di Trentamila Piedi sopra lo Stivale è di Alessandro Speciale)

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